giovedì 28 giugno 2012

Dolore fisico autoinflitto II

Chinarsi per dare un bacetto ad altezza bambino (1 m circa), con torsione del capo verso un lato. Sbattere millimetricamente con la tempia nello schienale di una sedia. Anzi, per la precisione, nel pomello laterale, sporgente, dello schienale stesso.

Baci che fan girar la testa.

mercoledì 27 giugno 2012

Educare giocando

Nel 2011 Burzum (Varg Vikernes) pubblica il secondo album del dopo-gattabuia e si fa delle belle foto. Nel 2011 Lego lancia il tema Heroica. Temo che al suddetto tema però sia arrivato prima Vikernes. Speriamo che non se ne accorga.

Vikernes felice dopo aver trovato il gioco educativo per la sua prole.


domenica 24 giugno 2012

Se fossi nei tuoi panni - tanto non ci sono

Tutti a sputazzare sul ritiro dell'offerta di cittadinanza onoraria al Dalai Lama da parte del comune di Milano, a causa delle velate minacce della Cina. Evento sicuramente spiacevole e imbarazzante, ma vorrei proprio vedere come avrebbe agito tale congrega di pontefici massimi. Ad Assago il sindaco ha prontamente fatto mostra di voler offrire la cittadinanza, perchè "Assago è un comune libero e non ha niente da temere". Certo, perchè non ha niente da perdere, come tutte le opposizioni e minoranze belanti. Io, per esempio, se trovo il suo indirizzo email, scrivo al Dalai Lama e gli do la cittadinanza onoraria del mio soggiorno. A ulteriore dimostrazione di ciò, da Roma non si è fatto sentire un parlamentare, figlio di diplomatico, nipote del giornalaio del sottosegretario al ministero delle caramelle gommose che fosse uno.

Siamo realisti, lo sbaglio vero non è stato ritirare l'offerta, bensì farla senza pensare alle più che ovvie conseguenze.

E a ripensarci, sono un po' preoccupato dall'idea di cittadinanza nel mio soggiorno. Poi magari mi ci ritrovo un mezzo centinaio di tuniche sorridenti e son cazzi miei farli schiodare con la nonviolenza.

mercoledì 13 giugno 2012

Doppia implicazione

La drammatica notizia che annuncia la chiusura prossima del Billionaire si spiega con l'amara constatazione di Flavio Briatore: "tanto in Italia se possiedi una barca, o sei un bandito o sei un ladro". Colgo sempre con piacere l'amore dei personaggi pubblici per i processi logici più raffinati, tuttavia un più acuto osservatore noterebbe che lo stesso Briatore ha già trovato la soluzione, verificando la non scontata validità dell'implicazione inversa (complimenti dunque a Briatore per aver sagacemente scovato una doppia implicazione): "tanto in Italia se sei un bandito o sei un ladro, possiedi una barca". Al che il buon Flavio ha deciso di salpare e andare a investire all'estero.

venerdì 8 giugno 2012

Long live rock 'n' roll, but give me a break

Milano, 7 giugno 2012, concerto di Bruce Springsteen: quattro ore, due palle.

...

Immagino gli insulti dei fan iracondi - che poi, son problemi loro. Io non sopporto i fan. Non è questione di scarsa affinità con Springsteen, alle mie orecchie spesso troppo appesantito dall'enfasi retorica americana anche nel suo ribellismo (borghese e anzianotto, per di più, ma una trentina di anni fa magari no, per carità).

No, semplicemente non riuscirei a farmi quattro ore di concerto, per nessuno. Non trovo che abbia senso. Le cose iniziano e devono anche finire, possibilmente raggiungendo un apice di intensità e chiudendo prima di trascinarsi - discorso che peraltro vale ancor di più per carriere e reunion. Se qualcuno mi dice che dopo quattro ore sprizza energia e entusiasmo, penso che sia un fan invasato, non un amante della musica, e in tal caso va bene, tanto è Springsteen come una messa cantata, non si parla di bellezza ma di fede. Da buon infedele, quando si arriva al massimo vorrei chiuderla lì a portarmi a casa la monolitica pepita in pugno, piuttosto di un sacco di sabbia con tante pagliuzze.

Mettiamola in termini razionali: non vedo come un concerto rock possa avere mai, o quasi, una struttura tale da reggere una portata temporale di questo genere. Alla fine è perlopiù una collezione di pezzi da tre minuti e mezzo, quattro. Ore di esibizione per suonare quattro riff che bene o male si ripeteranno alla morte?

Diverso sarebbe il caso di strutture intrinsecamente più ampie o pensate per un'estensione significativa. Poichè non parliamo di sinfonie o opere liriche, viene da pensare al Miles Davis elettrico da Bitches Brew in avanti, o al progressive (di gran moda, attualmente, la ramanzina sul prog italiano). Personalmente, l'unico caso sperimentato con successo è George Clinton, due ore e mezza di funk in costante mutazione sopra una pulsazione poderosa. Appunto, qui ci può ancora stare, ma perchè è diversa (nonchè supportata da grandi idee) la concezione della musica. Altrimenti dobbiamo ammettere che rarissimamente si trovano oggi pezzi e band di musica moderna che strutturalmente possano ampliare i confini delle composizioni a esecuzioni di venti minuti (senza sviluppare orchiti di massa, altrimenti ne è pieno il mondo del post-rock). E in ogni caso credo che nessuno si farebbe tre ore di Sunn O))). Enough is enough.