mercoledì 13 febbraio 2013

Non è un paese per l'indie

Considerazioni sparse sul Festival di Sanremo 2013.

1) Parlare male di Sanremo è come sparare sulla Croce Rossa, quindi non c'è niente di meglio.
2) Si conferma (grazie a Marta Sui Tubi, ma già gli Afterhours e altri prima ci avevano messo un bel sigillo) che la "musica indipendente" a Sanremo non s'ha da fare. Sanremo non migliora, e semmai l'indie lì portato peggiora - se è possibile. Sembra che i gruppi indie si impegnino a far particolarmente pena, forse per empatia con l'ambiente.
3) Il namedropping di Motorpsycho e Sonic Youth è l'apice della pena. Peccato che nel frattempo non si inquadrasse il pubblico, sicuramente intento a prender nota.
4) Chi prova a parlare di bellezza dei testi di questo o quel brano si consideri mandato affanculo. Finiamola con la storia ammorbante della canzone = testo. A questo punto scrivete un libretto e vendete quello, io voglio sentire buona musica.